Dopo la diffusione del virus in Italia, si calcolano già i primi danni al turismo causati dal Coronavirus. Dai focolai del Nord agli ultimi casi del Sud, il belpaese deve fare i conti non solo con l’emergenza sanitaria, ma anche con una possibile crisi economica, che impatterà, inevitabilmente, anche il settore turistico, sia per i flussi esterni che interni. Carnevale di Venezia cancellato, Salone del Mobile posticipato a giugno, musei chiusi e divieto di assembramento, in special modo nelle zone rosse. Tante sono le misure messe in atto per contenere la diffusione del virus e che coinvolgono direttamente il turismo. Cerchiamo di capire quali sono e analizziamo i primi dati a nostra disposizione.
Il turismo ai tempi del Coronavirus
Perché un virus causa danni al turismo? Sono già stati stimati i danni al settore?
Alcune risposte sono facili, altre più complesse e potranno essere formulate con chiarezza solo in un secondo momento.
Un virus che si muove con il viaggiatore
Si pensava che il paziente zero fosse un manager tornato di recente dalla Cina.
Il focolaio è scoppiato in Veneto perché i primi infetti avevano legami con le persone di Codogno.
Il primo caso di persona risultata positiva al virus al Sud Italia è quello di una turista di Bergamo in vacanza a Palermo.
A Tenerife il primo caso di Coronavirus è un turista italiano.
Anche se può sembrare banale, non è scontato ribadire dunque che il Covid-19 viaggia insieme a noi e, data la facilità con la quale si trasmette, la naturale conseguenza delle misure di prevenzione è la riduzione della mobilità.
Il calo dei flussi turistici è dovuto non solo alle misure di prevenzione adottate per cercare di contenere i contagi ed evitare un’epidemia, ma è anche il frutto di una forte paura del singolo cittadino, che da prudente a paranoico, cancella i viaggi, evita di uscire e fa scorte al supermercato svuotando gli scaffali.
I provvedimenti governativi che impattano sul turismo
È stato approvato dal Governo un Decreto Legge con i provvedimenti sul contenimento dell’emergenza Coronavirus, che interessa soprattutto il Lombardo-Veneto. Il decreto prevede:
- Sospensione di riunioni in luogo pubblico o privato;
- Chiusura dei musei, concorsi e attività degli uffici pubblici;
- Stop a concerti, spettacoli e gare sportive.
Queste disposizioni sono state prese per tutelare prima la salute dei cittadini e dell’Italia, cercando, nelle zone con il più alto tasso di contagi, di non trasformare ogni manifestazione pubblica in un potenziale focolaio di malattia.
Se la priorità non è l’economia quindi, si spiega la cancellazione delle giornate finali del Carnevale di Venezia. E di conseguenza anche la chiusura di musei, luoghi di interesse culturale e d’intrattenimento quali teatri, discoteche, pub, così come le manifestazioni sportive.
Per il momento le misure restrittive riguardano le aree dove si sono manifestati i focolai del contagio, nonostante ciò, gli effetti del nuovo Coronavirus si vivono in tutta Italia.
Quanto “pesa” il Coronavirus sul turismo?
L’effetto concreto del Coronavirus sui bilanci delle aziende non solo è difficile da stimare, ma può variare in modo consistente tra un settore e l’altro. Secondo un’indagine di Promos Italia, agenzia nazionale delle camere di commercio, sei imprese su dieci si aspettano conseguenze a causa della riduzione dei rapporti economici con la Cina. Da quando si è diffuso l’allarme, infatti, circa cinquantamila viaggiatori hanno cancellato un viaggio già prenotato e altre decine di migliaia hanno annullato i preventivi. Anche solo l’allarme suscitato dalle notizie starebbe mettendo in grande difficoltà la ristorazione in Italia, come spiega l’ufficio studi di Confcommercio, che calcola una perdita di poco meno di 2 milioni di euro al giorno per i soli 5.000 ristoranti cinesi presenti in Italia e che lamentano crolli di prenotazioni fino al 70%.
Per fare un paragone con l’epidemia della Sars nel 2003, a livello globale, il virus bruciò da trenta a cento miliardi di dollari; le conseguenze oggi potrebbero essere molto più ampie a livello mondiale, soprattutto per le attuali dimensioni dell’economia cinese, quadruplicate rispetto a diciotto anni fa. Nonostante la crisi collegata al Coronavirus sia ormai un dato di fatto, andiamo però a capire meglio come questa situazione ci tocchi da vicino. L’Italia è meno legata di altri Paesi europei all’export verso la Cina, che rappresenta solo il 3% del totale, anche se alcune filiere industriali sono però più esposte di altre, una di queste è appunto il turismo.
Una mappa del problema
La sindrome da contagio, alimentata anche da scarsa e inadeguata informazione, rischia di produrre ricadute devastanti su gran parte dei sistemi turistici regionali.
Secondo l’istituto Demoskopika, i danni alla nostra economia si potrebbero quantificare in circa 4,5 miliardi. La riduzione degli introiti sarebbe diretta conseguenza della riduzione degli arrivi, quantificata in circa 14,6 milioni di presenze in meno rispetto al 2018. Il numero crescente di disdette di prenotazioni che in queste ore stanno denunciando moltissimi operatori turistici non lascia presagire alcunché di buono per la stagione turistica in corso nel nostro paese. Sono infatti 5 milioni i turisti che per ridurre i rischi di contagio rinuncerebbero all’Italia come destinazione turistica per la loro vacanza nel 2020. Le regioni più colpite saranno il Lazio, la Toscana, il Veneto e la Lombardia, che insieme intercettano oltre l’80% dei pernottamenti dei turisti cinesi.
Coronavirus. Danni anche per il turismo Campano
Il Coronavirus può mettere in ginocchio il settore turistico italiano soprattutto in città con grande afflusso turistico. Non a caso la recente testimonianza, giunta da albergatori e commercianti di grandi città come Roma, Milano e Napoli, fa riferimento proprio all’eccessiva influenza che sta generando il virus nei cittadini di tutto il globo. Ribadiscono che, per quanto sia giusto attuare misure di prevenzione, siamo vicini ad una psicosi. La stima dei danni al turismo causati dal Corona Virus, che è stata elaborata dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo, si basa sull’ipotesi (ottimistica) di un calo del 30% delle presenze turistiche. L’emergenza Coronavirus secondo Assoviaggi rischia di costare al turismo, almeno 1,6 miliardi di euro e oltre 13 milioni di presenze. Per questo motivo Assoviaggi ha deciso di interrogare direttamente gli Agenti di viaggio (una delle categorie professionali più colpite) ed ottenere una analisi più precisa della situazione.
Questi sono soltanto i primi dati dei danni causati dal Coronavirus al turismo italiano. Essi andranno sicuramente rivisti e aggiornati in base all’evoluzione della situazione.
A cura di
Antonio Santaniello
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