La via dei presepi a Napoli, soprattutto negli ultimi mesi dell’anno e in concomitanza delle festività natalizie, attrae un flusso turistico che non viene scoraggiato neanche dal freddo e dalla pioggia.
Nel 2019 già dal ponte di Ognissanti, secondo Federalberghi Napoli, le strutture ricettive erano sold out, con il 90% di prenotazioni. E San Gregorio Armeno si è confermata una delle zone del centro antico con maggiore capacità di attirare visitatori, come ha affermato anche il Presidente della Camera Roberto Fico all’inaugurazione della centoquarantottesima fiera di Natale:
“Cuore di Napoli da 174 anni e punto di riferimento per tutta la città, oltre che meta di turismo internazionale e luogo di maestria e di eccellenza”.
Cosa ha spinto il turismo alla scoperta di una piccola via napoletana e, soprattutto, come si è adattata la via dei presepi al boom turistico? Sono queste alcune delle domande alle quali cercheremo di rispondere.
San Gregorio Armeno e il fenomeno turistico
Uno spazio urbano pittoresco
San Gregorio Armeno rappresenta uno spazio urbano con caratteristiche peculiari:
- Strade strette;
- Bancarelle su spazio pubblico;
- Artigianato tra tradizione e modernità.
La strada, sviluppata in lunghezza e non in larghezza, crea un’atmosfera di “familiarità” in cui gruppi di turisti si mescolano durante il percorso. Questa concentrazione permette la creazione di un’enorme rete sociale in cui persone tra loro sconosciute spesso si ritrovano a scambiarsi pareri e opinioni. Altro elemento caratteristico è rappresentato dalle bancarelle poste su strada: quando si percorre la via dei presepi appare chiara la sovrapposizione tra spazio pubblico e privato. Tale caratteristica implica un contatto tra artigiani e visitatori che non è necessariamente legato all’attività commerciale in sé. Il negoziante dispensa consigli su Napoli, si improvvisa mattatore e “padrone di casa” di un luogo che trasmette tutto il folklore della tradizione partenopea. L’insieme di queste caratteristiche, assieme all’attenzione al dettaglio posta nella creazione delle opere, rende San Gregorio Armeno un presepe vivente ed uno spazio urbano pittoresco.
Misure per favorire il turismo
Al di là delle statistiche, sono molti i fattori che evidenziano la crescita del fenomeno turistico e la volontà di agevolare al visitatore l’esperienza napoletana. Risale ad esempio all’anno 2008 la prima ordinanza che istituiva il senso unico di spostamento per i pedoni in quattro strade del centro antico:
- via S. Biagio dei Librai: dall’intersezione con largo Corpo di Napoli all’intersezione con via S. Gregorio Armeno;
- via S. Gregorio Armeno: dall’intersezione con via S. Biagio dei Librai all’intersezione con piazza S. Gaetano;
- via dei Tribunali: nel tratto da piazza S. Gaetano all’intersezione con via Duomo;
- via S. Biagio dei Librai: dall’intersezione con Via Duomo all’intersezione con Via S. Gregorio Armeno.
Inoltre, tra le botteghe, sono sorti numerosi B&B. L’aumento di queste strutture ricettive, insieme agli interventi istituzionali come quello dei sensi unici, testimoniano, oltre che una particolare attenzione al turista e al regolamento dei flussi, un aumento del fenomeno turistico presso la via dei presepi a Napoli. Un turismo che non è più solo interno, ma anche internazionale.
La tradizione presepiale napoletana tra sacro e profano
Immergendosi in questo dedalo di botteghe, è possibile notare delle differenze sostanziali nella loro produzione. Le produzioni artigianali si dividono in 2 categorie:
- Sacro;
- Profano.
Gli artigiani che ad oggi continuano ad esprimersi principalmente attraverso rappresentazioni sacre sono davvero tanti. Questo orientamento, però, non ha precluso l’allontanamento dalla sfera sacra: in molti si sono concessi rappresentazioni profane, tra cui Totò, Pino Daniele, Eduardo de Filippo e i calciatori del Napoli, restando dentro di confini della napoletanità.
Troviamo inoltre artigiani che si dedicano anche alla creazione di statuette e personaggi di tendenza. Questo richiede una costante attenzione all’attualità. È da riconoscere a questi artigiani la capacità di reinventarsi e di rendere attuale la tradizione.
Il presepe di Napoli: i criteri di scelta di un personaggio
Parlando di statuine presepiali legate all’attualità, è interessate notare come i criteri di scelta siano cambiati. Prima era il merito, come ad esempio Maradona per lo scudetto, mentre ora sono la tendenza, lo scoop, ma anche il demerito. Troviamo i maggiori esponenti politici come Berlusconi, Di Maio, Conte, Meloni e Salvini, ma anche personaggi di tendenza e coinvolti in scoop come Pamela Prati insieme al suo Mark Caltagirone. Un caso interessante può essere l’evoluzione nella rappresentazione di Higuain che, cambiando squadra di calcio, adesso viene raffigurato come traditore.
Il presepe da tradizione a souvenir
Cosa ha comportato il boom turistico a San Gregorio? Se ora le botteghe dell’arte presepiale sono aperte tutto l’anno, in passato aprivano solo per le festività natalizie. I motivi che hanno portato gli artigiani ad allungare il proprio tempo di lavoro, però, sono vari. Vi sono quelli che si dedicano al profano e per soddisfare la perenne domanda tutti i mesi. Troviamo poi attività che lavorano con l’arte sacra, aperte tutto l’anno per riuscire a guadagnare ciò che in passato guadagnavano in pochi mesi. Ma, soprattutto, il fatto che San Gregorio sia diventata una via conosciuta in tutto il mondo, l’ha resa protagonista di un’industria culturale del presepe entrata nella logica del souvenir, ossia la riproduzione in serie.
Nuovi canali di diffusione
Pensiamo per un attimo agli artigiani dediti alla produzione profana: la scelta di creare souvenir trendy permette loro di rendere ampio ed eterogeneo il bacino d’utenza. Creare un’opera raffigurante un’artista e pubblicare sui social la foto che ritrae la consegna di quell’opera all’artista in questione, permettono all’artigiano di arrivare ad un numero di potenziali clienti impensabile prima dei social. Il bacino d’utenza infatti, comprende anche i fan dell’artista, oltre che gli amanti dell’artigianato presepiale.
Inoltre, mentre si passeggia nella via dei presepi, non è difficile notare i visitatori e i turisti che scattano una foto alle statuette raffiguranti personaggi e artisti famosi. Vivendo in una società in cui i social sono il principale mezzo di comunicazione e in cui la condivisione è una pratica enormemente diffusa, questi scatti fotografici diventano un veicolo pubblicitario per la bottega.
La via dei presepi a Napoli si adatta quindi alle tendenze moderne, reinventando la tradizione e la comunicazione. Ed per questo che attrae tanto turismo.
a cura di
Silvia Megali
Ph credits: Stavros Megalithos