Mezzo mondo è in quarantena. Come abbiamo visto nell’articolo precedente, i Governi nazionali, uno dopo l’altro, hanno stabilito chiusure delle frontiere, paralizzato i trasporti e fissato un grande stop ai viaggi di diporto, fino a che non sarà superata l’emergenza. Con la maggior parte dei viaggiatori chiusi in casa a causa del Covid-19, possiamo parlare di turismo in quarantena. Ma esiste ancora la categoria del turista? E come lo immaginiamo in quarantena?
Stime sul turismo pre-Coronavirus
Secondo le stime dell’UNWTO- UN World Tourism Organization del gennaio 2020, il turismo internazionale avrebbe segnato durante quest’anno una impennata del 3-4% rispetto allo scorso anno, rispetto al miliardo e mezzo di viaggiatori del 2019. Sempre UNWTO mostra che la crescita dei flussi turistici è stata costante nell’ultimo decennio a causa di vari fattori:
- Economia in ripresa;
- Trasporti low-cost;
- Tecnologie digitali;
- Maggiore mobilità internazionale.
Tale crescita, e le aspettative di ulteriore sviluppo, hanno ovviamente sollevato diverse preoccupazioni. Nell’ultimo decennio il dibattito scientifico sul turismo si è andato via via concentrando sulla complessa relazione tra turismo e ambiente al fine di governare l’accelerazione dei flussi turistici globali, contenere le problematiche poste dall’overtourism e incoraggiare pratiche turistiche sostenibili e rispettose di persone, culture, società ed ecosistemi. È della fine del 2019 il Rapporto UNWTO, scritto in collaborazione con l’International Transport Forum, che sottolineava la necessità di rafforzare la cooperazione tra l’industria turistica e i trasporti nell’ottica di una trasformazione efficace del turismo per l’azione climatica. Da questo punto di vista molte tigri industriali – su tutte la Cina – stavano puntando il focus sull’impronta ecologica e la possibilità di gestire l’overtourism. In effetti crisi “sanitarie” del turismo si sono già verificate nella sua lunga storia: pensiamo all’epidemia di Sars del 2003 che, ancorché con un impatto limitato sull’economia occidentale e con effetti sul turismo soprattutto in Estremo Oriente, vide una ripresa dopo 6 mesi e la crescita progressiva della Cina come destinazione turistica.
Imparare dalle crisi
Una prima lezione che dobbiamo imparare da queste crisi è l’innegabile consapevolezza della vulnerabilità umana. Regolamentazioni nazionali e sovranazionali sono indispensabili, così come è indispensabile sostenere lo sviluppo di una tecnologia etica che ci aiuti a risignificare il turismo e le sue responsabilità, insieme al nostro essere turisti nel mondo. La fragilità umana e ambientale e la necessità di garantire un futuro dignitoso alle generazioni che verranno sono temi chiave in tempi di quarantena del turismo. Il dibattito sul ruolo che le tecnologie digitali potranno e dovranno svolgere all’interno del turismo dovrà ripartire proprio da oggi.
Il turismo digitale
Turismo è ciò che stanno facendo i viaggiatori virtuali in questi giorni. Si moltiplicano infatti, da parte di diversi operatori del settore culturale e turistico di tutto il mondo, le iniziative per dare la possibilità a miliardi di persone costrette a casa dalla quarantena per il Coronavirus di godere comunque delle bellezze e dei tesori che offre il mondo. Film scaricabili gratuitamente, abbonamenti gratis alle riviste e ora anche le visite virtuali ai principali musei. A cui si sono aggiunte anche alcune tra le istituzioni museali più note al mondo. Tra le possibilità italiane di viaggiare virtualmente:
- Milano: segnaliamo a Milano la possibilità di visitare, innanzitutto, la Pinacoteca di Brera: le opere di Caravaggio, Mantegna, Bellini e le collezioni di opere più antiche sono disponibili in modalità digitale in alta definizione, che compensano l’impossibilità di vedere le opere dal vero con la chance di cogliere dettagli inediti e di scoprire, con tutto il tempo necessario, la storia delle opere;
- Firenze: la città toscana apre le porte virtuali degli Uffizi, con l’iniziativa Uffizi Decameron, una campagna social promossa al grido di “Evitiamo ogni contagio, tranne quello della bellezza!”. Sui profili Instagram e Twitter degli Uffizi vengono pubblicate foto, video e storie dedicate ai capolavori custoditi nella Galleria delle Statue e delle Pitture, in Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli;
- Roma: nella Capitale possono essere visitati i Musei Vaticani: il tour virtuale (ce ne sono 7 in totale) abbraccia il giardino del museo e la Cappella Sistina;
- Napoli: nella città partenopea si possono visitare con la realtà aumentata il MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) che, oltre alla collezione greco-romana, lancia il progetto “Antico Presente di Fiorentino”, in cui presenta cinque cortometraggi che con lingue diverse raccontano i capolavori del museo. Il Museo Madre invece ripropone online alcune delle mostre più belle: come ad esempio quelle del 2015 di Mark Leckey e quella del grande fotografo Mapplethorpe. Anche i Parchi archeologici nazionali, da Cuma a Pompei, offrono un giro virtuale attraverso il web.
La quarantena del turismo ai tempi del Coronavirus ci conduce al complesso rapporto tra turismo offline e online: con l’evoluzione della tecnologia, della realtà virtuale e aumentata, il turismo diventa sempre più un mélange di mondi fisici e digitali. La realtà non fisica può persino rimuovere completamente la necessità di spostarsi da casa per viaggiare. Potrebbe aiutarci a supportare la gestione della “lista dei desideri” turistici, sviluppando forme alternative di viaggio e di accoglienza. Si tratta di una modalità on remote che stiamo sperimentando in questi giorni di pandemia. In tempi di #iorestoacasa, l’Italia e altre nazioni del mondo offrono ai turisti di tutto il mondo la possibilità di ammirare i propri patrimoni artistico-culturali stando comodamente seduti sul divano di casa. Queste esperienze di viaggio, ancorché virtuali, permettono di accedere a luoghi altrimenti irraggiungibili.
Ma questa paradossale situazione di “viaggio immobile” ci porta a considerare innumerevoli domande, preoccupazioni, paure: come sarà il turismo dopo la pandemia? Sarà possibile viaggiare in nave, aereo, in treno, in autobus rispettando le distanze di sicurezza? Sarà più possibile organizzare viaggi di gruppo? Come cambierà il mondo dei beni culturali? E il turismo delle nuove generazioni?
A cura di
Prof. Fabio Corbisiero
Ph credits: MANN da GoogleArts