Incontro con la Prof.ssa Annunziata Berrino
Per analizzare il turismo a Napoli a 360° è doverosa una retrospettiva sul capoluogo campano e sul suo flusso turistico. Solo per citare un esempio, Napoli nell’Ottocento era una delle mete del Grand-Tour, il lungo viaggio alla scoperta dell’Europa, e dell’Italia in particolare, che i giovani aristocratici intraprendevano per accrescere le loro conoscenze. La storia del turismo a Napoli ci può dare indicazioni sullo sviluppo contemporaneo del settore e aiutare a comprendere meglio il contesto, per poi elaborare strategie efficaci per le sfide del futuro.
L’apporto dell’Osservatorio Universitario sul Turismo
Siamo consapevoli che l’obiettivo primario di fotografare il fenomeno turistico può essere raggiunto solo attraverso un’accurata contestualizzazione del fenomeno. È per questo che passato e presente del turismo si incontrano negli studi del nostro Osservatorio, soprattutto attraverso i lavori dei membri del suo comitato scientifico. Oggi approfondiamo il lavoro un membro di OUT, la Professoressa A. Berrino, per capire la sua prospettiva circa la necessità di una piattaforma di studio del fenomeno turistico quale OUT e l’apporto delle sue ricerche ai lavori del nostro Osservatorio.
Incontro con la Professoressa Annunziata Berrino
La Professoressa Annunziata Berrino, docente di Storia contemporanea dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ed esperta di storia del turismo nell’area euro-mediterranea, ci spiega il suo punto di vista sull’Osservatorio e le sfide per il turismo.
L’intervista
Perché nasce un Osservatorio sul turismo a Napoli?
Napoli ritorna nello scambio turistico dopo una parentesi di circa un quarto di secolo, tra la crisi degli anni Settanta e il Duemila. Superfluo dare i numeri di questa ripresa, perché è sotto gli occhi di tutti. È dunque un dovere istituzionale proporre una formazione che sia al passo delle trasformazioni economiche e sociali che il capoluogo campano, e il turismo a Napoli, sta vivendo.
Quali sono le sfide per le città che il turismo comporta?
Molte, ma soprattutto 3 di straordinaria evidenza:
- la prima sfida è contemperare il governo degli spazi e delle risorse materiali e immateriali tra la popolazione residente e gli ospiti. Com’è noto, in Italia abbiamo città come Firenze o Venezia che presentano condizioni di emergenza;
- la seconda sfida è il rapporto delle città con i territori di prossimità, e nel caso di Napoli anche con le aree interne;
- la terza sfida è la posizione delle città nella geografia turistica della mondializzazione.
In tutte e tre le questioni, è evidente che il rischio è creare squilibri e contrasti, mentre proprio le risorse apportate dal turismo possono contribuire, se ben governate, a riequilibrare e smussare le differenze e ad accelerare certi processi di coesione sociale, economica e territoriale.
Ma è chiaro che occorrono competenze e dunque è urgente formarle.
Non c’è altro che si possa fare?
Le città hanno sempre avuto un ruolo cruciale nell’elaborazione della cultura turistica e su questo tema è oggi più che mai urgente riflettere, qui a Napoli.
Perché puntare l’accento su Napoli?
Perché Napoli nella sua prima lunga e fortunata stagione turistica ottocentesca non ha prodotto cultura turistica; ha piuttosto offerto eccezionale materia per l’elaborazione della cultura turistica, di cui sono state leader le regioni settentrionali, della Penisola e dell’Europa. Ora che Napoli è rientrata nello scambio turistico, è importante che la formazione cerchi di correggere anche questa incoerenza e tentare ogni sforzo per risolverla.
Che strada percorrere?
Alla luce delle parole della Prof.ssa Berrino, constatiamo che la ripresa del turismo a Napoli è un dato di fatto e un Osservatorio sul Turismo deve mettere in luce le criticità che il settore ha incontrato negli anni. Già la Prof.ssa ha affrontato, in una ricerca che potete trovare sul nostro sito. l’Evoluzione del turismo in Campania. Il passo in più è applicare gli studi alle strategie d’azione, nella prospettiva di un costante miglioramento.
A cura di
Redazione
Ph credits: Stavros Megalithos